a perfect life with a view of the swamp

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rocklab

giorgio pace

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Per chi pensa che i Tool siano fin troppo ermetici nelle loro costruzioni; a chi non riesce ad ascoltare più di dieci minuti di musica elettronica senza impazzire; per chi ascolta post rock e si chiede quando arriverà un bel riffone a spaccare tutto; per chi pensa che alla fine il crossover non ha smesso di vivere dieci anni fa e in fondo qualcosa di bello lo si trova comunque: siete tutti alla ricerca dei Miocene, e ancora non lo sapete. Difficile descrivere cosa salta subito alle orecchie durante l’ascolto di A Perfect Life With A Wiew Of The Swamp, se il rappato su base metal di “A Message For Our Sponsor” o quello su base glitch&drum di “Misogyny VS The Common Rules”, se il richiamo Warp di “Colloquial Drug Terminology”, o ancora alla copia carbone di Danny Carey alla batteria. Rimane il fatto che si tratta di un ascolto che pesca a piene mani sia dal catalogo della Warp che dalla discografia di Maynard & Co, e che non si capisca quale direzione voglia prendere senza sbilanciarsi da un estremo all’altro; il più delle volte Miocene sembra la divagazione di un dj impazzito innamorato dei Tool a tal punto da inserire addirittura sample di Lateralus tra un campionamento e l’altro. Lavoro tutt’al più affascinante, anche se riteniamo che fino ad ora la miglior prova di commistione elettronica/rock l’abbiano data i 65 Days Of Statics.

 

 


 


 

 

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